le Scuole a Venezia

A Venezia queste istituzioni sono sorte agli albori del trecento per iniziativa di piccoli gruppi di artigiani: marangoni (falegnami), calzolai, laneri (che pettinavano e scardassavano la lana), muratori, stampatori (tipografi), testori (tessitori della seta), bombardieri (addetti alle artiglierie) ed altri. Lo scopo era quello del mutuo soccorso e dell'assistenza reciproca a differenza del patriziato che poteva far conto sui consistenti patrimoni familiari.

Sorsero scuole "grandi" e scuole "piccole", a seconda del numero e censo degli associati e dell'importanza della sede che li accoglieva e nella quale si riunivano.

Le confraternite, o scuole, proteggevano economicamente e giuridicamente i propri confratelli; ognuna si amministrava in forma autonoma come da statuto interno stilato nella "MARIEGOLA" (madre-regola) nella quale si precisavano i compiti e le finalità della confraternita stessa: soccorrere i confratelli nei momenti di disagio sia fisico che economico, erogare doti a fanciulle povere in tempi in cui senza tali sussidi non avrebbero trovato sistemazione moralmente accettabile.

Particolarmente significativi erano i momenti devozionali riguardanti il culto del Santo protettore come la partecipazione ai riti religiosi del Doge e della Repubblica Veneta.